martedì 29 novembre 2016

da "ABC" (quotidiano spagnolo) del 26 novembre 2016 



Rete Natura 2000 in Spagna: un commento poco positivo




I problemi che devono essere risolti per raggiungere un equilibrio tra la tutela dell'ambiente e il necessario sviluppo economico e sociale, secondo la Direttiva "Habitat". Un'invettiva contro l'applicazione della Rete Natura 2000 che può essere ben confutata ma che, in ogni caso, va tenuta in debito conto.





In diversi forum si parla di potenzialità e di opportunità della Rete Natura 2000 come piattaforma di sviluppo per i Comuni inclusi in essa, però poco abbiamo sentito parlare dei problemi che devono essere risolti per raggiungere un equilibrio tra la conservazione dell'ambiente e lo sviluppo economico e sociale necessario, stabilito dalla Direttiva "Habitat".


"La Rete Natura 2000 è stata utilizzata in gran parte per la mera acquisizione e la distribuzione dei fondi europei così come per il controllo dei cittadini intervenendo sulla proprietà da parte dell'Amministrazione pubblica"

Adottata nel 1992, la Direttiva "Habitat" è nata con l'obiettivo di creare una rete che consenta di stabilire la base per la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche. Ma lungi dall'essere uno strumento per la protezione della natura in Spagna, un Paese che dedica agli obiettivi della Direttiva la maggior quantità di territorio in assoluto e in termini relativi, la Rete Natura 2000 è stata utilizzata in gran parte per la mera acquisizione e la distribuzione dei fondi europei così come per il controllo dei cittadini intervenendo sulla proprietà da parte dell'Amministrazione pubblica.

Quelli di noi che professionalmente, da avvocati, si occupano dei temi legati a Rete Natura 2000 sono consapevoli della mancanza di razionalità, analisi e rigore tecnico e scientifico prevalente e delle violazioni sistematiche del diritto di chi è impegnato nello sviluppo e nell'attuazione delle procedure della Direttiva, costringendo i cittadini ad andare nei tribunali che, nella maggior parte dei casi, dichiarano la nullità degli atti prodotti. Recentemente, nove sentenze della Corte Suprema delle Asturie hanno annullato altrettante designazioni di ZSC (Zone Speciali di Conservazione) dei proposti LIC (i nostri S.I.C. - Siti d'Importanza Comunitaria n.d.r.) nel 2004.

Abbiamo casi paradigmatici della strumentalizzazione della rete Natura 2000, come un mezzo per ottenere scopi lontani dalla conservazione della natura. E' il caso dell'ampliamento dell'estensione della Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale di Laguna del Hito a Villar de Cañas (Cuenca).
Cartello nell'area per il centro di stoccaggio dei residui nucleari a Villar de Cañas
In un periodo di un paio di giorni dopo la dichiarazione e l'approvazione del Piano per l'attuale perimetrazione, non esistono studi scientifici o fondazioni che avvalorano l'ammpliamento da 1.000 a 25.000 ettari, se non l'unico scopo dichiarato dalle autorità di estendere la tutela al terreno su cui è stato destinato ad essere realizzato un centro per lo stoccaggio stoccaggio di rifiuti nucleari (ATC), per fermare, impedire oppure ostacolare la sua costruzione, che già aveva i pareri favorevoli e le garanzie necessarie per la realizzazione. Molti detentori di interessi preparano azioni legali contro la Regione Castilla-La Mancha.

"Natura 2000 in Spagna rappresenta un freno allo sviluppo dei territori"

Natura 2000 in Spagna rappresenta un freno allo sviluppo dei territori e induce al loro spopolamento perché è difficile e costoso portare avanti economiche redditizie. E' il caso delle zone viticole, come Higueruela, Pétrola, Chinchilla e Albacete in cui, dopo aver sovvenzionato l'estirpazione ed il reimpianto dei vigneti, una volta concessi i diritti di impianto ed effettuati gli investimenti, viene rifiutata l'autorizzazione per l'impianto da parte dell'Amministrazione, sostenendo che le terre siano in Zona di Protezione Speciale.

Limitazioni e divieti riguardano l'agricoltura, l'allevamento, la silvicoltura, la ricerca, la piantagione di alberi, l'accesso dei veicoli; il miglioramento della rete di comunicazione, le attività turistiche e ricreative.

Le restrizioni imposte non sono compensate a coloro che, avendo i diritti in precedenza acquisiti su quei territori, ne sono privati, costringendo così queste persone, i proprietari, le imprese, i semplici residenti, o anche i Comuni, a sostenere il costo dell'interesse pubblico per la conservazione della natura, il che è senza dubbio un esproprio mascherato.

La giurisprudenza della Corte di Cassazione si è pronunciata più volte favorevolmente acché, se l'Amministrazione vuole conservare o proteggere questi o altri territori, deve approvare bilanci adeguati per compensare le persone colpite dai vincoli imposti. La tutela deve essere giustificata da studi tecnici e scientifici che analizzino l'effettiva esistenza di habitat e specie da proteggere e le misure da adottare e deve rispettare i diritti di partecipazione dei cittadini allo sviluppo di questi standard.

Tale punto di vista dovrebbe rendere prudente la gestione della materia non potendoci permettere di incoraggiare un maggior spopolamento delle zone rurali o di condannare alla mancanza di redditività qualsiasi attività. Ma, soprattutto, non sembrano essere a disposizione abbastanza soldi per continuare a così allegramente "depatrimonializzare" i territori con l'estensione indiscriminata e lassista della Rete Natura in Spagna.

Pilar Martinez - Avvocato -

da "la Repubblica - ed. Parma" 27 novembre 2016. Grazie a Duccio Berzi per la segnalazione.




Dedicato a chi ritiene che la soluzione, per la presenza del lupo, sia quella finale. Meditate, gente, meditate...

http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/11/27/news/allarme_lupo_in_val_taro_troppe_reazioni_di_pancia_poche_di_testa-152922174/


Parla Luigi Cresci ex veterinario una vita tra questi monti . Come conciliare la convivenza tra  l'animale e "l'uomo appenninico"
PARMA.REPUBBLICA.IT

lunedì 28 novembre 2016

Rete Natura 2000




La #CommissioneU.E. elogia la #Spagna per l'applicazione giudiziaria del Diritto comunitario su #Rete Natura 2000




E' molto difficile risolvere a Bruxelles tutte le questioni e quindi è fondamentale il ruolo delle istituzioni giudiziarie di ogni Stato, Come nel caso dell'Ufficio spagnolo dell'Ambiente.



L'Ufficio per l'Ambiente, con più di 900 condanne nel 2015, pone la Spagna "come punto di riferimento europeo nel diritto ambientale, esempi di buone pratiche e di eccellente opportunità" per la protezione della rete Natura 2000. Lo ha detto il delegato per l'Ambiente della Commissione Europea (CE), Daniel Calleja, in occasione della cerimonia di chiusura di un seminario sull'applicazione giudiziaria del diritto dell'Unione europea sul Rete Natura 2000, organizzato da @SEO_BirdLife (Società Spagnola di Ornitologia).
Allo stesso modo, l'avvocato esperto in tutela ambientale Maria Soledad Gallego ha sottolineato che la Rete Natura 2000 è "sempre più popolare" in campo giuridico spagnolo ed i Siti "sono sempre meglio protetti". I tribunali spagnoli "si sono evoluti e di molto migliorati" nella loro conoscenza del diritto ambientale e ci sono giudizi che hanno creato giurisprudenza nel Continente europeo, ha detto l'avvocato.
Ma la tutela della Rete Natura 2000 ha bisogno di più avvocati specializzati".
Nel corso del seminario è stato ricordato che la SEO/BirdLife ONG, ha vinto, dal 2010, l'85 per cento dei procedimenti giudiziari, molti dei quali legati alla protezione della Natura 2000.

domenica 27 novembre 2016

Il "Libro Rosso" di Gravina in Puglia




Quando una comunità reclama i suoi diritti

e il medioevo diventa lungo





Presentata a Bari, presso la libreria Laterza, la ristampa anastatica del testo del XVI secolo che racchiude statuizioni, giurisprudenza e consuetudini della città dell'Alta Murgia. Un'opera fortemente voluta dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia e resa possibile dalla Fondazione Pomarici-Santomasi, proprietaria del testo originale. Franco Cardini ha tracciato un percorso storico del rapporto tra cittadini e i "poteri forti" dell'epoca: feudatari e Corona. Ne emerge un quadro tutt'altro che superato.




Franco Cardini (foto Pasquale Susca)
"Signori, intendiamoci: non è che la situazione politica e sociale che stiamo vivendo sia molto distante da quella rappresentata dal Libro Rosso di Gravina...". Franco Cardini, reduce da interviste ed incontri tenuti in diverse città del barese, chiarisce subito come il medioevo sia "lungo", ovverosia come da esso promanino ancora oggi situazioni, condizioni, ruoli e funzioni sociali e politiche. L'uditorio che ascolta le parole di Cardini è quello della presentazione della ristampa anastatica del "Libro Rosso" di Gravina in Puglia avvenuta presso la libreria Laterza a Bari, sabato scorso: un testo del XVI sec. nel quale sono state raccolte disposizioni dell'Università gravinese (così si chiamavano allora le città), sentenze dei diversi Tribunali chiamati in causa dalla stessa Università per derimere controversie con il feudatario di turno e con la stessa Corona spagnola, nonché consuetudini. Con Franco Cardini, oltre al sottoscritto, hanno discusso Gino Dato, notista de La Gazzetta del Mezzogiorno ed editore barese con la sua Progedit, e Giovanni Colangelo, consigliere della Fondazione Pomarici-Santomasi e rappresentante, nel consiglio di amministrazione, della famiglia cui la stessa Fondazione è intitolata.
Affianco a Franco Cardini (foto Pasquale Susca)
Maria Laterza introduce l'incontro (foto Pasquale Susca)
La ristampa anastatica del "Libro Rosso" di Gravina è il primo passo del Parco Nazionale dell'Alta Murgia verso la ricostruzione della storia del territorio dell'area protetta, verso l'ecologia storica dell'Alta Murgia. Una mia fissa, l'ammetto. E Cardini conferma che le fonti storiche fanno emergere quadri territoriali ed ambientali di grande interesse per gli storici oltre che per studiosi di branche delle scienze naturali. Non mancano certo in Puglia esempi  di ricerche storiche orientate alla ricognizione degli assetti economici e territoriali, poi anche paesaggistici. Il mio pensiero va, prima di tutti, a Raffaele Licinio ed al Centro Studi Normanno-Svevi. Ma, a mio parere, non c'è mai stata una visione ecologica della storia del territorio; un'analisi che rimettesse a posto i tasselli dell'uso del suolo con quello delle dinamiche economiche, con quello delle modificazioni faunistiche e botaniche. Una lettura che va oltre la multidisciplinarietà della ricerca, verso l'interdisciplinarietà e che non miri a sintesi predeterminate perché ideologiche. La serata di sabato presso la Laterza dimostra che i grandi storici, che sono anche grandi comunicatori, colgono l'importanza della storia minore e, di essa, gli elementi caratteristici di una "microstoria" che
assurge a paradigma d'epoca nel territorio.

In Spagna




Lo splendido gioco della Rete Natura 2000





Creare ecosistemi tutelati dalla Rete Natura 2000 in Spagna e vederli, sotto i propri occhi, popolarsi di uccelli con i loro richiami. Un viaggio negli habitat tutelati nella penisola iberica dalle Direttive comunitarie "Habitat" e "Uccelli" con l'abilità di disegnatori e programmatori web. Link qui.





Nuovi dati rilevati nel 2009-2015





Ricchezza di specie e nuovi nidificanti per la Riserva

"Le Cesine"





Cristiano Liuzzi

Cristiano Liuzzi pubblica su Thalassia Salentina vol. 38 (2016) i dati di censimento dell'avifauna nella Riserva Naturale dello Stato ed Oasi WWF salentina. Aumento delle specie nidificanti e conferma della straordinaria ricchezza di biodiversità.

La ricerca è scaricabile qui




venerdì 25 novembre 2016

Alla Libreria Laterza a Bari il 26 novembre alle 18:30





La storia medievale di Gravina in Puglia nel suo Libro Rosso





La ristampa anastatica della raccolta di norme, sentenze e consuetudini della città dell'Alta Murgia, datata XVI secolo e voluta fortemente dall'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia, sarà presentata con la partecipazione dello storico Franco Cardini.






Prestigiosa ‘prima’ barese per il ‘Libro Rosso di Gravina’: sabato 26 novembre, a partire dalle 18,30, la Libreria Laterza di Bari (Via Dante, 53) ospiterà un incontro dedicato al volume realizzato dalla Fondazione ‘Pomarici Santomasi’, patrocinato e finanziato dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed edito da Il Grillo Editore di Gravina in Puglia. L’opera originale, una raccolta di documenti risalenti al XVI secolo che descrivono la vita nella Città di Gravina, è conservata all’interno della biblioteca della Fondazione. Questa edizione sarà accompagnata, in un volume allegato, dai contributi del prof. Tobia Granieri che provvide a trascrizione, traduzione e commento critico dei testi, già pubblicata col titolo ‘Gravina e il Cinquecento’. Per la presentazione del libro, edito da Il Grillo Editore di Gravina in Puglia, dialogheranno lo storico Franco Cardini, il Direttore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia Fabio Modesti, il Presidente della Fondazione ‘Pomarici Santomasi’ Mario Burdi. Modera l’editore Gino Dato. La pubblicazione del Libro Rosso di Gravina è un’iniziativa culturale che l’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia e la Fondazione ‘Pomarici-Santomasi’ (partner nel Sistema Ambientale e Culturale Alta Murgia - Tracce nella roccia e proprietaria del manoscritto), hanno realizzato al fine di contribuire, attraverso questo documento storico, alla comprensione dell’attuale assetto ecologico, economico e paesaggistico del territorio.

Come si combatte il bracconaggio in Africa con le migliori tecnologie.

Dai un'occhiata al Tweet di @CNN: https://twitter.com/CNN/status/802040509577515008?s=09

giovedì 24 novembre 2016

Accade nel Parco Nazionale di Yellowstone (da National Parks Conservation Association)




Sospesa l'apertura di miniere d'oro ai confini del primo Parco Nazionale al mondo



Due anni di moratoria su più di 12.000 ettari




Sally Jewell
Il Segretario del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti, Sally Jewell e quello del Dipartimento dell'Agricoltura (USDA), Tom Vilsack, hanno annunciato oggi una sospensione di due anni della ricerca di filoni auriferi che potrebbero portare all'apertura di due miniere d'oro di grandi dimensioni ai confini dello
Tom Vilsack
Yellowstone National Park. Il Segretario Jewell ha dato l'annuncio con l'USDA e con il Sottosegretario per le risorse naturali e dell'ambiente Robert Bonnie durante la visita Parco Nazionale di Yellowstone ed alle comunità che gravitano attorno al Parco.

Fonte qui


Il Ministero dei Beni Culturali dichiara l'interesse culturale della zona "Grottelline" in agro di Spinazzola (BT). Servirà a fermare la realizzazione dell'impianto di trattamento rifiuti urbani?



Vincolo benedetto




La notizia è ottima. Sappiamo, comunque, che la dichiarazione di interesse culturale del sito non comporta vincoli assoluti di immodificabilità ma assoggetta il bene ad una procedura autorizzativa da parte della Soprintendenza competente. E questo è un elemento da monitorare perché non sono rari i casi in cui la finalità del vincolo sia stata, per così dire, gettata a mare...

Legambiente Puglia
Grottelline, il MiBACT dichiara l’interesse culturale del sito.
Legambiente: “Il vincolo del Ministero conferma la valenza storico-architettonica dell’area, inadeguata ad ospitare una discarica di rifiuti” > goo.gl/nzAyGJ